giugno 26, 2013 | Posted in: news, testi

intervista di skeeme, anno 2002 @ S.Q.O.T.T. (milano)

sub-radar e capsule corp. costituiscono insieme uno dei nuclei più conosciuti a livello di produzioni dell’area techno-tribe francese. la loro attività è iniziata all’alba della scena free-party ed è andata crescendo in tutti questi anni sviluppando diversi progetti musicali indipendenti (tra i più conosciuti alienage, abe e cyanogene) e molte collaborazioni con altre realtà del movimento rave.

- QUANDO E COME SONO NATI I CAPSULE CORP. ?
all’inizio (intorno al 1993) capsule corp. era un gruppo di amici-ravers che decisero insieme di terminare ogni loro altra attività per dedicarsi esclusivamente alla techno organizzando feste, mixando e suonando dal vivo. dopo poco tempo incontrarono gli spiral tribe collaborando con loro in diversi party nella zona di montpellier. in quel periodo non c’erano ancora etichette hardtechno di questo genere nel sud della francia ma solo 2 etichette hardcore underground: kanyar e beast. poi c’era anche kgb che aveva prodotto alcune cose di 69 db (sebastian degli spiral tribe). i capsule corp. si crearono la loro etichetta personale hardtechno con empatysm, yäle e pzeko sul primo disco. il nome dell’etichetta era ovviamente capsule corp ed era completamente basata su un concetto di autoproduzione dove su ogni disco ognuno preparava la sua traccia. da quando uscì il primo disco targato capsule corp. decisero di concentrare ancora di più i loro sforzi sull’attività live e sulla produzione di dischi. io non faccio precisamente parte dei capsule corp anche se insieme a empatysm ho creato le etichette sub-radar, cyanogene e capsule core che lavora su suoni decisamente più hardcore. la formazione attuale dei capsule corp. comprende empatysm, yäle, pzeko, mam, dob herman & krapulax.

- QUANTE E QUALI SONO LE ETICHETTE CHE AVETE CREATO INSIEME?
a partire dal 1997 ognuno dei capsule ha creato la sua divisione personale all’interno del progetto globale. pzeko ha dato vita a mammut, mam ha fatto kamehouse, yäle ha creato alienage e abe, io e empatysm abbiamo lavorato a sub-radar. in questo modo ognuno poteva conservare un proprio stile personale più definito anche nelle produzioni e nelle collaborazioni con altri musicisti. abbiamo gusti diversi all’interno del genere techno… nel 1999 io empatysm, dob hermann e krapulax abbiamo deciso di iniziare a fare qualcosa di hardcore per ricordare le nostre vere origini, perché i nostri primi party nel periodo tra il 1994 ed il 1995 erano veramente hardcore. così nacque il primo capsule core e contemporaneamente a questo anche il primo cyanogene che era più orientato all’hardtechno. oltre a quesi progetti abbiamo anche collaborato con haute tension, just listen, war, passe muraille, balistik, peur bleue/rouge de colere e molti altri.

- MA ALL’INTERNO DI TUTTE QUESTE PRODUZIONI IL FILO CONDUTTORE DEL VOSTRO LAVORO SEMBRA ESSERE QUELLO CHE ESCE SOTTO SUB-RADAR…
in realtà non è proprio così. capisco che la cosa potrebbe sembrare un po’ confusa con tutti questi nomi, ma per noi è proprio una necessità: siamo tanti, siamo partiti tutti insieme e continuiamo a lavorare insieme anche se ci esprimiamo in modi diversi. per me ed empatysm sub-radar è il progetto a cui abbiamo dedicato più tempo, così è normale che per noi sia più importante di cyanogene e capsule core. in genere esce almeno un disco all’anno con il nome capsule corp a cui contribuiscono tutti.

- IL CIRCUITO DEI DISCHI TECHNO E’ STRANO, OGNI SETTIMANA NASCONO DIVERSE ETICHETTE ED ESCONO UN SACCO DI DISCHI NUOVI. OVVIAMENTE CI SONO ANCHE MOLTE COSE CHE SI RIPETONO A LIVELLO MUSICALE ED E’ DIFFICILE TROVARE COSE NUOVE CHE ABBIANO GIA’ UN’IDENTITA’ BEN DEFINITA. COME RISULTATO MI SEMBRA CHE MOLTI MUSICISTI SIANO COSTRETTI A STAMPARE POCHE COPIE DEI LORO DISCHI PER ASSICURARSI CHE NON RIMANGANO TROPPI DISCHI INVENDUTI ED ALLO STESSO TEMPO ALCUNI DISCHI DIVENTANO RARITA’…
beh, è un fatto concreto che da un po’ di tempo a questa parte ogni settimana nascono delle produzioni nuove, perciò adesso se fai la tua musica e vuoi stampare 800 o 1000 copie del tuo disco devi anche farti notare se non vuoi che questi dischi restino in mano tua. alla fine è una cosa abbastanza stimolante. in realtà ci sono anche molte buone produzioni che escono in continuazione ed anche la gente, con il tempo, inizia ad apprezzare la qualità dei suoni e delle composizioni, la ricerca, le emozioni. c’è un’altra musica oltre alla cassa dritta! non ne posso più delle musica ripetitiva e paranoica. purtroppo la gente in francia è allergica alla musica lenta! comunque non credo che i dischi abbiano vita breve o che sia necessario stampare poche copie per sopravvivere. quando fai un buon disco techno penso che ne puoi stampare tranquillamente più di 500 copie, a parte i casi in cui la musica è troppo sperimentale o originale… sappiamo benissimo cosa succede in questi casi!

- RESTANDO SULL’EVOLUZIONE DELLA TECHNO, MOLTA GENTE DELLA VECCHIA GUARDIA SI E’ EVOLUTA IN CONTAMINAZIONI DUB, ELECTRO, HIP HOP, FUNKY, REGGAE, ECC. QUAL E’ IL FUTURO DEI CAPSULE CORP. ?
non lo so e penso che sia inutile perdere tempo nel cercare di immaginarselo. per quanto mi riguarda posso dirti che amo diversi tipi di musica elettronica e se potessi creare un’etichetta per ognuno di questi sarebbe grande, ma bisogna fare delle scelte. l’unica cosa che posso dirti è che sto lavorando a nuovi progetti tra la techno e l’electro, poi stiamo anche lavorando alle nuove produzioni sub-radar.

- COME ORGANIZZATE SOLITAMENTE LA PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DEL VOSTRO MATERIALE? FATE TUTTO DA SOLI O VI FATE AIUTARE DA QUALCUNO IN PARTICOLARE?
io ed empatysm affidiamo generalmente la distribuzione della nostra roba a toolbox, mad dog e hokus pokus. facciamo tutto il lavoro insieme, dalla scelta delle tracce alla grafica. a volte ci aiutano anche mikojet/uniko e neï-tan che hanno collaborato con cyanogene e sub-radar, dob hermann invece ci ha aiutati con la musica di capsule core. poi c’è anche un nostro amico chiamato bronto compressor che cura la post-produzione audio ed il mastering.

- CHE ATTREZZATURA USI PER SUONARE? USI LE STESSE MACCHINE IN STUDIO E LIVE O HAI DELLE PREFERENZE?
io divido il mio studio con empatysm ed insieme abbiamo 2 pc, un campionatore emu esi 4000, un campionatore SU 10, una groovebox roland 505, una drum machine roland r8 mk2, un synth analogico novation bass station, un synth korg electribe, qualche effetto, un buon mixer e vari monitor. uso combinazioni differenti a seconda di quello che voglio suonare. di solito cerco anche di farmi prestare qualche macchina dai miei amici… dal vivo penso che un campionatore, la 505 e qualche effetto siano sufficienti, poi tutto dipende dalla situazione della festa.

- HO VISTO IL VOSTRO NUOVO SITO E MI E’ PIACIUTO, MI E’ SEMBRATO MOLTO CURATO. DATE MOLTA IMPORTANZA ALLA COMUNICAZIONE SU INTERNET?
sì, è molto importante, ma non è tutto! ci ha aiutato ad avere molti contatti, ad esempio se oggi suoniamo qui a milano e domani a torino è grazie ai contatti che ci siamo fatti in rete. grazie al nostro sito la gente può facilmente trovare informazioni sulle nostre attività e sui nostri lavori. sappiamo che all’estero spesso è difficile trovare il materiale techno francese. poi tutti possono vedere dove andremo a suonare o a cosa stiamo lavorando in quel momento. attualmente stiamo progettando un nuovo design per il sito che conterrà anche molte più informazioni, mp3 e suoni ma non abbiamo molto tempo a disposizione e le cose si stanno movendo un po’ lentamente.

- IN CHE RAPPORTI SIETE CON I SITI DI INFORMAZIONE DELLA SCENA TECHNO FRANCESE ED EUROPEA?
non siamo personalmente coinvolti nei loro progetti ma siamo in contatto con molti altri sound system e musicisti. kanyar lo conosciamo molto bene perché all’inizio i capsule corp erano coinvolti nelle sue attività, siamo stati sempre in contatto con marc.

- COSA CONOSCI DELLA SITUAZIONE ITALIANA?
non molto, mi dispiace ma non conosco la scena italiana. ho sentito i dischi di zuma e teknomobilsquad e mi sembra che la gente italiana apprezzi le cose pesanti e potenti ma forse la mia è solo un’impressione. in generale credo che il suono che piace alla gente italiana sia più o meno lo stesso che piace a quella francese.

(skeeme, 2002)