Intervista a Chris – Total Resistance

marzo 28, 2013 | Posted in news, testi | By

Tratta da ‘PSYCHOATTIVA – vita e cultura psichedelica n°2’ (1998), rivista edita da shake edizioni underground, milano, www.shake.it - no copyright.

- DA QUANTO TEMPO SEI UN ‘TRAVELLER’? COME CI SEI ARRIVATO COSA FACEVI PRIMA?
chris: a 16 anni lasciai la scuola e entrai nell’esercito, ci sono rimasto per quattro mesi… niente da fare, così ho lasciato perdere. quando avevo 17 o 18 anni in inghilterra cominciavano a esserci un sacco di festival. io ci andavo, avevo cominciato a fumare erba… una volta sono andato a un festival e ho visto tanta gente che e ho pensato che mi sarebbe piaciuto vivere così. dopo un paio di anni, ne avevo più o meno 19, il mio amico math si è comprato un autobus, ci si è sistemato e io ho cominciato a andare in giro con lui. abbiamo viaggiato due anni in inghilterra e poi le cose si sono messe davvero male: il governo ha firmato il criminal justice bill. dapprima sono andato a york e poi in irlanda, e ci ho vissuto per due anni; avevo un asino. e al dorso dell’asino avevo attaccato un carretto e sono andato in giro così quasi per un anno; praticamente vivevo in tenda… accendevo un fuoco fuori, ci cucinavo e poi rientravo a dormire, è perfetto. poi sono andato in olanda. siccome sono un musicista, suono per strada e spesso mi guadagno da vivere cosi e l’olanda è un posto molto buono per suonare per i buskers. dopodiché sono andato in australia, ho girato per un anno, poi ho deciso di tornare in europa e adesso sono passati altri quattro anni… perchè ho deciso di vivere viaggiando? non lo so, è una cosa che ho sempre fatto, in realtà. quando stavo con la mia famiglia, loro gestivano un club sportivo, cosi ci spostavamo su e giù per l’inghilterra, io ero un bambino così andavo sempre con loro. poi ho preso uno scooter, una vespa… sai che in inghilterra ci sono molti scooter, io ho girato tutta l’inghilterra col mio scooter, andavo ai raduni… mi piaceva il calcio, quando avevo sui 15 anni, e mi spostavo per vedere le partite, e allora vedevo tutti questi travellers e come erano equipaggiati e pensavo ‘anch’io potrei fare lo stesso’ e così… ho iniziato a farlo.

- TI PIACE MUOVERTI DA SOLO O PREFERISCI L’IDEA DELLA TRIBE E RESTARE MOLTO TEMPO CON LA STESSA GENTE?
in inghilterra c’è un detto: ‘safety in numbers’. vuoi dire che se sei insieme a qualcuno sei molto più sicuro. c’è più sicurezza nell’essere in gruppo di quella che puoi avere come individuo. ed è lo stesso con la crew total resistance, sono tutti amici miei e io viaggio con loro; però sto anche per i fatti miei… comunque, quando loro si spostano io resto indietro per un po’e poi li riprendo. mi piace questa cosa, è un po’ come essere una famiglia, siamo una famiglia numerosa.

- PERÒ È POSITIVO ANCHE IL FATTO DI MESCOLARSI E MI SEMBRA CHE VOI LO FACCIATE TRA CREW DIVERSE E CON LA GENTE CHE INCONTRATE.
sicuramente, e questa è la cosa bella dei festival. come era prima in inghilterra, l’estate era la stagione dei festival e tutti viaggiavano insieme e d’inverno la gente andava via, noi diciamo ‘winter up’, nel senso che la gente se ne andava per sei mesi, si riposava e poi tornava in maggio o giugno, quando fa più caldo, in tempo per i festival dove ritrovava la gente che non aveva visto per sei mesi. comunque le necessità primarie per l’inverno sono la legna e l’acqua. oggi ho fatto un giro qua intorno, ho preso un po’ di legna, ho preso dell’acqua… che è poi tutto quello che ho da fare, in realtà.

- PARLAMI DEI FESTIVAL. VEDI MOLTA DFFFERENZA TRA QUELLO CHE SUCCEDE OGGI, CON LA SCENA TEKNO, E QUELLO CHE SUCCEDEVA AI FESTIVAL NEGLI ANNI PASSATI?
quando ho cominciato a andare ai festival ci trovavi gente come me e tanti che venivano dalle città anche solo per scappare qualche giorno. ai festival ci si andava per divertirsi, e ci si divertiva un sacco, si fumava l’erba, si guardavano i concerti. dovunque andavi c’erano gruppi che suonavano, non ci sono più adesso… andavi in un posto e c’era un qruppo heavy metal, in un altro suonava un gruppo punk o reggae qualcuno metteva su un bar, succedeva sempre qualcosa… era bellissimo, si stava veramente bene. poi intorno al 1990 arrivarono i ravers e cominciarono a organizzare rave parties ai festival. molti dei travellers erano antirave, e gridavano: andate via, non vi vogliamo qui – stanno usando noi come scusa per fare un rave… poi le cose sono cambiate e coi tempo la loro si è incorporata alla nostra scena e quindi… adesso andiamo in giro e facciamo tante feste. questo è quello che è cambiato. e’ giusto in qualche modo: si muove e si trasforma continuamente, non puoi sempre fare le stesse cose, ti annoi, non è vero? come all’inizio, quando è cominciato, c’erano questi luoghi dove c’erano dei cerchi di pietre come a stonehenge, ci sono diversi altri posti così in gran bretagna. così si cominciava con uno, si faceva un grande festival, poi arrivava giugno e andavamo a stonehenge per il solstizio d’estate e dopo quello ci spostavamo per tutta la costa sud dell’inghilterra per sei mesi e viaggiavamo tutti insieme. mettevamo su dei banchetti, con un tavolino e uno sgabello, e qualcuno vendeva cibo, qualcuno vendeva le birre o gli alcolici… c’era qualcuno che vendeva il fumo o cose dei genere. così ognuno tirava su un po’ di soldi. ci si divertiva davvero, ci trovavamo coi vecchi amici, e si faceva anche qualche soldo; tutti erano contenti, poi ce ne andavamo via, avevamo i soldi per il gasolio, per comprare da mangiare.

- CHE COSA PENSI DELL’ITALIA, DELLE SITUAZIONI CHE HAI VISTO?
beh, qui per esempio… come ho detto a te e a tutti gli altri io sono qui solo per cinque giorni e poi andrò via. non voglio rompere le palle a nessuno! quando siamo arrivati prima c’era uno che ci voleva mandare via. gli ho detto: ‘ascolta’ e lui continuava a parlare, mi hanno detto che possiamo rimanere, restiamo cinque giorni e poi andiamo via… relazioni pubbliche… hai presente? quella è la parola, se funziona … ho la sensazione che da quando siamo arrivati qui… è come se qualcuno abbia aperto gli occhi, mi capisci? come hai detto tu il vostro squat è cambiato negli ultimi tempi, ha perso la parte più politica e sta andando più verso… la vita, vivere, semplicemente. dunque noi siamo venuti qui, qualcuno ha aperto gli occhi e ha pensato: ‘cazzo! c’è della gente che vive dentro un camion. e si muovono sempre e si portano dietro la casa. e dovunque vadano sono a casa’. ho la sensazione che qualcuno abbia anche pensato: ‘mi piacerebbe vivere così’. tutto quello che dovete fare è: andate in inghilterra, comprate un camion, può costarvi… mille sterline, e poi… tornate e lo guidate in giro. il fatto è che in inghilterra è molto facile, ecco perché i francesi vanno in giro con mezzi inglesi. con la mia patente posso portare fino a sette tonnellate e mezza. se ti compri un camion e lo sistemi per abitarci basta che abbia un acquaio, un letto, un cucina, una stufa; quando vai a fare la mot (revisione) se loro guardano e vedono tutte queste cose il camion o l’autobus viene classificato ‘casa mobile’ e non importa quanto sia grande, perché una ‘casa mobile’ puoi guidarla con una normale patente per auto. ecco perché dovete andate in inghilterra se volete farlo. e io spero che voi ci andiate! fammi qualche altra domanda, mi sto divertendo.

- PARLIAMO DI DROGHE ALLORA…
come: ‘cultura delle droghe’? siamo gente che vive muovendosi in giro però ci piacciono anche le droghe… voglio dire io non vendo droghe, non faccio cose dei genere, forse a volte può capitare se proprio ho bisogno di qualche soldo per comprarmi da mangiare… a tutta la gente che sta qui fuori piace fumare l’hashish, a me piace fumare, a te pure, no? non c’è niente di sbagliato a farsi le canne, non c’è niente di sbagliato a vendere un pezzetto di fumo. vedi la nostra vita si basa sulla libertà e sull’essere liberi e fare quello che vogliamo e come vogliamo farlo senza che un’altra persona ci dica come dobbiamo farlo. e… ci piace l’erba!

- A PROPOSITO DI LIBERTÀ, HO VISTO CHE NELLA VOSTRA CREW NON ESISTONO LEADERSHIP O STRUTTURE ORGANIZZATE.
come il fatto delle assemblee, voi fate un’assemblea una volta a settimana, non è vero? beh, tra di noi non abbiamo bisogno di fare assemblee. se c’è un problema, un grosso problema, siamo insieme e ci pensiamo e cerchiamo di risolverlo. siamo insieme perché siamo tutti amici. qualche volta il tuo migliore amico ti fa incazzare o tu fai incazzare lui ma siete sempre buoni amici, no? e molta della gente della crew la conosco da anni e, poiché c’è questo legame forte di amicizia, cerchiamo di risolvere tutti i problemi che abbiamo. ci aiutiamo tutti tra di noi e… semplicemente funziona così. se vedi un po’ di contrasto tra lo squat e noi è perché noi viviamo nei camion e ci possiamo muovere e voi siete in un edificio e vivete lì. così ho la sensazione che qualcuno degli italiani sia geloso. magari pensa: ‘anch’io vorrei un camion, per andarmene da qui… a roma per una festa oppure a napoli oppure in un altro paese’. perché molta gente ha dei legami. cose che ti tirano indietro e non ti puoi muovere perché non le puoi lasciare, e pensi di non poterle lasciare perché ne hai bisogno. molta gente è abituata al riscaldamento centralizzato o all’acqua dai rubinetti. ma non è mica più difficile, vado alla prima fontana con una tanica e ho la mia acqua. una candela per la luce, una stufetta per bruciare la legna e ci posso anche cucinare. e’ tutto quello che mi serve, una canna per stasera, il mio letto, ho i miei strumenti, i miei dischi, vestiti.

- SEI SISTEMATO!
ho tutto quello che mi serve. ho una macchina, ci vado in giro, suono per strada, ho i soldi per la benzina… e’ semplicemente vivere sul baricentro della vita. sono abituato a non avere molti soldi in tasca, ma, a che mi servono? faccio un po’ di shopping, cerco un paio di canne, una bottiglia di vino. pe stasera sono contento! non ci vuole poi molto pe farmi contento. ed è lo stesso per gli altri, sentiamo le stesse cose, seguiamo gli stessi fili.

- QUESTA È UNA COSA CHE FA INCAZZARE GLI SBIRRI O LA GENTE PER BENE. VI VEDONO IN QUELLE CHE NELLE LORO TESTE SONO ‘PESSIME CONDIZIONI ‘ EPPURE SIETE FELICI.
esatto. perché noi facciamo solo quello che abbiamo voglia di fare. lo voglio viaggiare, vedere il mondo, e si fa così. molta gente dice: ‘devo pagare cinquantamila per l’acqua, centomila per la luce’. gente perbene… questa è l’altra faccia della medaglia. devi pagare per l’acqua, devi pagare il gas, la luce. e ogni mese ti arrivano delle lettere che dicono devi pagare questo e quell’altro. lo vado qua fuori trovo qualche pezzo di legna e sono a posto. soddisfazione, ecco come si chiama. libertà. finisco le candele, vado nel negozio e le ricompro. dieci candele, che mi durano tre giorni, duemila lire. niente. quanto costa la luce per tre giorni? cinquantamila? ma se hai bisogno di elettricità prendi un generatore. ci metti la benzina e hai l’elettricità. alcuni mi hanno raccontato di generatori a vento, qualcuno usa anche dei pannelli solari. così puoi essere veramente autonomo. ho degli amici che hanno pannelli solari sul tetto dei camion, conosco altra gente in irlanda che ha un generatore a 12 volt che è alimentato da un mulino. e’ abbastanza per accendere le luci e usare qualche attrezzo per lavorare. tutto dal vento. e’ grande!

- PENSI DI ANDARE IN AUSTRALIA PER L’ANNO 2000?
ci ho già vissuto. non so, il mio sogno per l’anno duemila è andare in himalaia e salire su una montagna, non l’everest, però salire abbastanza in alto. e mettermi lì a sedere con un chilom, e il momento in cui il sole sorge, il sole del 1 gennaio 2000, sono lì sul tetto dei mondo, a fumare il mio chilom e sarei la prima persona al mondo che vede sorgere il sole. questo mi piacerebbe fare, non so se ce la faccio, se non è l’himalaia può essere un’altra montagna. poi abbiamo fatto questo patto: il 9/9/1999 andremo a giadstonebury tour e ci incontreremo tutti dopo dieci anni. non so se succederà…

- VUOI AGGIUNGERE QUALCOSA?
grazie per avermi intervistato. potrei parlare per ore, raccontarti un mucchio di storie, ma facciamo che te le racconto la prossima volta.

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