SILENT IMPAKT – Trackerz fanzine archive

ottobre 16, 2016 | Posted in news, testi | By

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silent impakt 3         

 

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sei storie fotografiche dal mondo rave

aprile 19, 2014 | Posted in testi | By

prima dei selfies davanti alle casse, prima dei social network, prima di youtube, qualcuno ha pensato di raccontare i rave attraverso le foto e di organizzare le foto in libri per fermare un pezzo di storia personale o storia di un movimento che ha invaso spazi, tempi e menti, come pochi sono riusciti a fare in precedenza, paragonabile per impatto sociale a quello che è stato il punk negli anni settanta/ottanta. è il mondo dei rave, dei travellers, della vita di strada tra un party e un festival estivo. un mondo fatto di camion, casse, sostanze psichedeliche, personaggi coloriti e storie ai confini della realtà, eventi che prendono vita nei buchi neri delle mappe geografiche, in non-luoghi sperduti, nascosti, sconnessi dalla società. reti mutevoli di persone che si incontrano per un party, passano un weekend insieme, poi si disperdono come formiche in un bosco su strade secondarie, parcheggi dimenticati, fabbriche dismesse, per poi tornare a convergere in un nuovo buco nero il weekend successivo, per una nuova celebrazione danzante davanti a un immenso muro di casse.

sei libri fotografici, in particolare, raccontano questo mondo, ognuno con un taglio diverso, personaggi diversi, storie diverse. ecco un viaggio fotografico nel pianeta rave raccontato attraverso questi sei libri:

 

NO SYSTEM – vinca petersen – 1999 (steidl)

senza ombra di dubbio il miglior libro fotografico sulla scena rave/travellers. realizzato da vinca petersen viaggiando con spiral tribe, okupe, sound conspiracy e bedlam attraverso inghilterra, italia, francia, bosnia, repubblica ceca, germania, olanda, polonia, portogallo, ungheria, austria e india nel periodo 1992-1998, documenta l’attitudine alla vita da traveller delle crew che hanno segnato la nascita dei rave. è composto esclusivamente da fotografie, anche se ci sono parti narrative scritte realizzate con foto e scansioni di pagine di diario, appunti e lettere scritte durante i viaggi. stampato in formato maxi, è esaurito da tempo e ora si trova solo su ebay o amazon a prezzi da collezionisti.

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SONIQUE VILLAGE – 2002 (autoproduzione)

libro olandese autoprodotto in formato a4 con un ampio reportage sul movimento rave olandese, con qualche incursione in repubblica ceca e germania. documenta il periodo 1997-2001 con il passaggio dai party acid ai primi grandi rave illegali con crew come mononom, tdk, acid anonymous, zmk e kx, alternando foto e disegni. in allegato c’è un cd audio ed un libretto in formato cd con il racconto dell’esperienza dell’autrice nei party olandesi.

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TEKON – the neurocollective of beauxdégàts – 2002 (beaux dégàts)

di produzione francese, tekon colleziona solo foto e non ci sono altre informazioni o testi. la maggior parte delle foto si riferisce al movimento free-party francese, con qualche foto a crew inglesi come bedlam. più piccolo dei precedenti, ci sono circa 60 pagine, ma sicuramente il più originale e lisergico, infatti molte foto sono bizzarre e dedicate alle stranezze che possono orbitare intorno a un rave party. inoltre è reso prezioso dalla stampa particolare, infatti alcune pagine sono realizzate in una tecnica mista, dove alla foto si sovrappone una serigrafia che rende argentati i toni grigi e fluo i toni arancio. in allegato c’è un cd con musica dei capsule corp.

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3672 LA FREE STORY – sarah de haro, wilfried estève – 2002 (trouble fete)

altro libro di produzione francese realizzato dall’etichetta musicale trouble fete, documenta il periodo 1997-2001 ed è concentrato principalmente sui teknival e party francesi, anche se c’è una breve incursione orientale in iran e turchia. contiene molti testi, articoli di giornale e flyers dello stesso periodo, insieme ad alcune citazioni e scritti degli autori. forse un po’ troppo didascalico e dall’analisi sociologica un po’ semplicistica, resta comunque una documentazione interessante sulla più grande scena rave europea.

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KAOS – paola verde – 2005 (autoproduzione)

unica produzione italiana del genere, contiene foto del periodo 2000-2005 realizzate principalmente nei party e tekinval italiani, con qualche eccezione per il teknival in repubblica ceca. molte foto di crew italiane, tra cui kernel panik che appaiono in copertina con il loro muro di casse. arricchiscono il libro molte citazioni, anche di letteratura non necessariamente collegata al mondo rave, ma ricontestualizzate in questo universo.

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OUT OF ORDER – molly macindoe – 2011 (tangent books)

ultimo libro uscito in ordine di tempo, di produzione inglese, documenta free party del periodo 1997-2006 e contiene anche foto di rave e teknival in italia, spagna e repubblica ceca, ma è concentrato principalmente sul movimento inglese con foto di spiral tribe, desert storm, total resistance, hekate, headfuk e moltissimi altri sound system. è un libro di produzione veramente ben curata e di dimensioni notevoli, più di 400 pagine con allegata ampia documentazione sugli eventi fotografati. raccoglie l’eredità di NO SYSTEM e ne prosegue la narrazione in ordine cronologico, ma mentre NO SYSTEM dava una chiave interpretativa legata maggiormente al mondo traveller, out of order si focalizza principalmente sul mondo dei party nelle fabbriche e degli squat londinesi, ma anche quello dei boschi delle campagne inglesi e dei loro festival estivi. è forse l’unico libro fotografico sui rave ancora reperibile, in quanto tutti gli altri elencati sono ormai quasi introvabili.

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SILENT IMPAKT TRACKERZ FANZINE

giugno 26, 2013 | Posted in news, testi | By

Silent Impakt, la delirante ed itinerante fanzine Trackerz distribuita ai TKZ party è anche on-line! 3 dei 4 numeri realizzati finora sono disponibili in free download all’indirizzo www.silent-impakt.org

Contenuti, realizzazione e distribuzione sono opera del “comité silencieux”. Rave on!!!

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INTERVISTA A IXINDAMIX

giugno 26, 2013 | Posted in news, testi | By

intervista di skeeme, anno 2000

ixindamix è uno dei nomi più conosciuti del movimento free-party a causa del suo legame con gli spiral tribe e, successivamente, con il suo progetto audiotrix. nei suoi liveset riesce a fondere la ricerca di uno stile personale dancefloor con il classico spiral sound degli esordi.

- QUANDO E COME HAI INIZIATO A SUONARE?
iniziai a suonare in inghilterra nel 1991, quando per la prima volta incontrai gli spiral tribe.

- PERCHÉ SONO COSÌ POCHE LE DONNE CHE SUONANO TEKNO? HAI INCONTRATO DELLE OSTILITÀ IN CAMPO MUSICALE DOVUTE AL TUO SESSO?
non so perché sono così poche le donne che si cimentano con la tekno, comunque penso che, probabilmente, essere una donna sia un vantaggio all’interno del movimento tekno… a parte quando iniziai a mixare come dj: la gente che mi vedeva nei negozi di dischi non mi prendeva molto seriamente!

- PARLACI DELLA TUA ESPERIENZA CON GLI SPIRAL TRIBE. PERCHÉ AVETE DECISO DI FARE FINIRE QUESTO CAPITOLO? E’ SUCCESSO SOLO PER I NOTI MOTIVI MUSICALI OPPURE IL VOSTRO NOME ERA DIVENTATO TROPPO ”ISTITUZIONALIZZATO” PER POTER PROSEGUIRE SU QUELLA STRADA?
finito? chi ha mai detto questo? gli spiral tribe sono ancora vivi e stanno diffondendo le loro vibrazioni in tutto il mondo. era semplicemente arrivato il punto in cui era necessario fare un passo indietro per tornare nell’underground!

- DOVE VIVI ATTUALMENTE? COSA C’È NELLA TUA VITA ATTUALE, A PARTE LA MUSICA?
adesso vivo in francia visto che entrambi i miei bambini vanno a scuola qui. stiamo lavorando alla nostra etichetta chiamata audiotrix per sperimentare e promuovere il nostro nuovo sound. attualmente non mi resta molto tempo da dedicare ad altre cose perché tutto il mio tempo è impiegato in queste cose: preparare un buon liveset, fare pezzi nuovi ed essere una madre!

- GENERALMENTE SUONI E VIAGGI CON UNA CREW PRECISA O PREFERISCI ESSERE AUTONOMA?
in questo momento preferisco suonare con la mia famiglia, ci chiamiamo dynamix e siamo io, meltdown mickey ed i nostri due bambini max e minnie. questa è la nostra vera crew ma stiamo anche lavorando al progetto audiotrix che coinvolge un giro di persone un po’ più ampio. il nostro sito web è www.audiotrix.org

- QUELLA CHE STIAMO VEDENDO ADESSO PUÒ ESSERE DEFINITA LA ‘SECONDA ONDATA’ DEL MOVIMENTO TEKNO. CHE COSA È CAMBIATO E CHE COSA È RIMASTO INVARIATO NEL TEMPO?
penso che nella musica, specialmente nella tekno, tutto segua un moto circolare, o almeno io la vedo così… dopo tutto è sempre una questione di loops, non trovi?

- COME SI SONO SVILUPPATI NEL TEMPO I RAPPORTI TRA LE VARIE TRIBE IN FRANCIA?
sinceramente non ne so molto. ogni sound system segue una linea ”politica” e per questo spesso ci sono problemi quando diversi sound system lavorano insieme. questo è uno dei motivi per cui preferisco essere indipendente.

- SOLITAMENTE I TUOI DISCHI SONO AUTOPRODOTTI E MOLTE VOLTE IL TUO NOME NON APPARE SUL DISCO, ANCHE SE IL TUO STILE È RICONOSCIBILE. PERCHÉ?
in realtà non sento il bisogno di mettere il mio nome sul disco per venderlo se ritengo che sia della buona tekno. e poi mi piace lasciare che sia la gente ad indovinare…

- COSA BOLLE NELLA PENTOLA DI AUDIOTRIX?
in questo momento siamo impegnati nel progetto di ricerca nanobeat in cui stiamo usando una combinazione di tecnologia musicale ed esperimenti scientifici per creare nuove sonorità con impronta biologica, il nanobeat, appunto. se volete saperne di più visitate il nostro sito o comprate il disco ”the psychedelic soundlabz”. il titolo del disco deriva dagli esperimenti in laboratorio in cui abbiamo improvvisato questi pezzi.

(skeeme, 2000)

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INTERVISTA A LOAN (capsule corp/sub-radar records)

giugno 26, 2013 | Posted in news, testi | By

intervista di skeeme, anno 2002 @ S.Q.O.T.T. (milano)

sub-radar e capsule corp. costituiscono insieme uno dei nuclei più conosciuti a livello di produzioni dell’area techno-tribe francese. la loro attività è iniziata all’alba della scena free-party ed è andata crescendo in tutti questi anni sviluppando diversi progetti musicali indipendenti (tra i più conosciuti alienage, abe e cyanogene) e molte collaborazioni con altre realtà del movimento rave.

- QUANDO E COME SONO NATI I CAPSULE CORP. ?
all’inizio (intorno al 1993) capsule corp. era un gruppo di amici-ravers che decisero insieme di terminare ogni loro altra attività per dedicarsi esclusivamente alla techno organizzando feste, mixando e suonando dal vivo. dopo poco tempo incontrarono gli spiral tribe collaborando con loro in diversi party nella zona di montpellier. in quel periodo non c’erano ancora etichette hardtechno di questo genere nel sud della francia ma solo 2 etichette hardcore underground: kanyar e beast. poi c’era anche kgb che aveva prodotto alcune cose di 69 db (sebastian degli spiral tribe). i capsule corp. si crearono la loro etichetta personale hardtechno con empatysm, yäle e pzeko sul primo disco. il nome dell’etichetta era ovviamente capsule corp ed era completamente basata su un concetto di autoproduzione dove su ogni disco ognuno preparava la sua traccia. da quando uscì il primo disco targato capsule corp. decisero di concentrare ancora di più i loro sforzi sull’attività live e sulla produzione di dischi. io non faccio precisamente parte dei capsule corp anche se insieme a empatysm ho creato le etichette sub-radar, cyanogene e capsule core che lavora su suoni decisamente più hardcore. la formazione attuale dei capsule corp. comprende empatysm, yäle, pzeko, mam, dob herman & krapulax.

- QUANTE E QUALI SONO LE ETICHETTE CHE AVETE CREATO INSIEME?
a partire dal 1997 ognuno dei capsule ha creato la sua divisione personale all’interno del progetto globale. pzeko ha dato vita a mammut, mam ha fatto kamehouse, yäle ha creato alienage e abe, io e empatysm abbiamo lavorato a sub-radar. in questo modo ognuno poteva conservare un proprio stile personale più definito anche nelle produzioni e nelle collaborazioni con altri musicisti. abbiamo gusti diversi all’interno del genere techno… nel 1999 io empatysm, dob hermann e krapulax abbiamo deciso di iniziare a fare qualcosa di hardcore per ricordare le nostre vere origini, perché i nostri primi party nel periodo tra il 1994 ed il 1995 erano veramente hardcore. così nacque il primo capsule core e contemporaneamente a questo anche il primo cyanogene che era più orientato all’hardtechno. oltre a quesi progetti abbiamo anche collaborato con haute tension, just listen, war, passe muraille, balistik, peur bleue/rouge de colere e molti altri.

- MA ALL’INTERNO DI TUTTE QUESTE PRODUZIONI IL FILO CONDUTTORE DEL VOSTRO LAVORO SEMBRA ESSERE QUELLO CHE ESCE SOTTO SUB-RADAR…
in realtà non è proprio così. capisco che la cosa potrebbe sembrare un po’ confusa con tutti questi nomi, ma per noi è proprio una necessità: siamo tanti, siamo partiti tutti insieme e continuiamo a lavorare insieme anche se ci esprimiamo in modi diversi. per me ed empatysm sub-radar è il progetto a cui abbiamo dedicato più tempo, così è normale che per noi sia più importante di cyanogene e capsule core. in genere esce almeno un disco all’anno con il nome capsule corp a cui contribuiscono tutti.

- IL CIRCUITO DEI DISCHI TECHNO E’ STRANO, OGNI SETTIMANA NASCONO DIVERSE ETICHETTE ED ESCONO UN SACCO DI DISCHI NUOVI. OVVIAMENTE CI SONO ANCHE MOLTE COSE CHE SI RIPETONO A LIVELLO MUSICALE ED E’ DIFFICILE TROVARE COSE NUOVE CHE ABBIANO GIA’ UN’IDENTITA’ BEN DEFINITA. COME RISULTATO MI SEMBRA CHE MOLTI MUSICISTI SIANO COSTRETTI A STAMPARE POCHE COPIE DEI LORO DISCHI PER ASSICURARSI CHE NON RIMANGANO TROPPI DISCHI INVENDUTI ED ALLO STESSO TEMPO ALCUNI DISCHI DIVENTANO RARITA’…
beh, è un fatto concreto che da un po’ di tempo a questa parte ogni settimana nascono delle produzioni nuove, perciò adesso se fai la tua musica e vuoi stampare 800 o 1000 copie del tuo disco devi anche farti notare se non vuoi che questi dischi restino in mano tua. alla fine è una cosa abbastanza stimolante. in realtà ci sono anche molte buone produzioni che escono in continuazione ed anche la gente, con il tempo, inizia ad apprezzare la qualità dei suoni e delle composizioni, la ricerca, le emozioni. c’è un’altra musica oltre alla cassa dritta! non ne posso più delle musica ripetitiva e paranoica. purtroppo la gente in francia è allergica alla musica lenta! comunque non credo che i dischi abbiano vita breve o che sia necessario stampare poche copie per sopravvivere. quando fai un buon disco techno penso che ne puoi stampare tranquillamente più di 500 copie, a parte i casi in cui la musica è troppo sperimentale o originale… sappiamo benissimo cosa succede in questi casi!

- RESTANDO SULL’EVOLUZIONE DELLA TECHNO, MOLTA GENTE DELLA VECCHIA GUARDIA SI E’ EVOLUTA IN CONTAMINAZIONI DUB, ELECTRO, HIP HOP, FUNKY, REGGAE, ECC. QUAL E’ IL FUTURO DEI CAPSULE CORP. ?
non lo so e penso che sia inutile perdere tempo nel cercare di immaginarselo. per quanto mi riguarda posso dirti che amo diversi tipi di musica elettronica e se potessi creare un’etichetta per ognuno di questi sarebbe grande, ma bisogna fare delle scelte. l’unica cosa che posso dirti è che sto lavorando a nuovi progetti tra la techno e l’electro, poi stiamo anche lavorando alle nuove produzioni sub-radar.

- COME ORGANIZZATE SOLITAMENTE LA PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DEL VOSTRO MATERIALE? FATE TUTTO DA SOLI O VI FATE AIUTARE DA QUALCUNO IN PARTICOLARE?
io ed empatysm affidiamo generalmente la distribuzione della nostra roba a toolbox, mad dog e hokus pokus. facciamo tutto il lavoro insieme, dalla scelta delle tracce alla grafica. a volte ci aiutano anche mikojet/uniko e neï-tan che hanno collaborato con cyanogene e sub-radar, dob hermann invece ci ha aiutati con la musica di capsule core. poi c’è anche un nostro amico chiamato bronto compressor che cura la post-produzione audio ed il mastering.

- CHE ATTREZZATURA USI PER SUONARE? USI LE STESSE MACCHINE IN STUDIO E LIVE O HAI DELLE PREFERENZE?
io divido il mio studio con empatysm ed insieme abbiamo 2 pc, un campionatore emu esi 4000, un campionatore SU 10, una groovebox roland 505, una drum machine roland r8 mk2, un synth analogico novation bass station, un synth korg electribe, qualche effetto, un buon mixer e vari monitor. uso combinazioni differenti a seconda di quello che voglio suonare. di solito cerco anche di farmi prestare qualche macchina dai miei amici… dal vivo penso che un campionatore, la 505 e qualche effetto siano sufficienti, poi tutto dipende dalla situazione della festa.

- HO VISTO IL VOSTRO NUOVO SITO E MI E’ PIACIUTO, MI E’ SEMBRATO MOLTO CURATO. DATE MOLTA IMPORTANZA ALLA COMUNICAZIONE SU INTERNET?
sì, è molto importante, ma non è tutto! ci ha aiutato ad avere molti contatti, ad esempio se oggi suoniamo qui a milano e domani a torino è grazie ai contatti che ci siamo fatti in rete. grazie al nostro sito la gente può facilmente trovare informazioni sulle nostre attività e sui nostri lavori. sappiamo che all’estero spesso è difficile trovare il materiale techno francese. poi tutti possono vedere dove andremo a suonare o a cosa stiamo lavorando in quel momento. attualmente stiamo progettando un nuovo design per il sito che conterrà anche molte più informazioni, mp3 e suoni ma non abbiamo molto tempo a disposizione e le cose si stanno movendo un po’ lentamente.

- IN CHE RAPPORTI SIETE CON I SITI DI INFORMAZIONE DELLA SCENA TECHNO FRANCESE ED EUROPEA?
non siamo personalmente coinvolti nei loro progetti ma siamo in contatto con molti altri sound system e musicisti. kanyar lo conosciamo molto bene perché all’inizio i capsule corp erano coinvolti nelle sue attività, siamo stati sempre in contatto con marc.

- COSA CONOSCI DELLA SITUAZIONE ITALIANA?
non molto, mi dispiace ma non conosco la scena italiana. ho sentito i dischi di zuma e teknomobilsquad e mi sembra che la gente italiana apprezzi le cose pesanti e potenti ma forse la mia è solo un’impressione. in generale credo che il suono che piace alla gente italiana sia più o meno lo stesso che piace a quella francese.

(skeeme, 2002)

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