SOUND CONSPIRACY – sound code (fanzine, 1998)

giugno 17, 2013 | Posted in news, testi | By

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HYDROPHONIC BOX KK – kernel panik “southside mission” dvd + cd + booklet

maggio 19, 2013 | Posted in musica, news, testi, video | By

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KOLA:
SOUTHSIDE MISSION: Ovvero il viaggio di noi KERNEL nell’emisfero sud del mondo. Migliaia di km, partendo da Buenos Aires (Argentina) fino a Salvador de Bahia (Brazil), passando per terre incontaminate, metropoli mastodontiche, zone di frontiera degenerate, villaggi tradizionali, paesaggi lunari dovuti ad immense dune di sabbia, Favelas e mondi paralleli…Il tutto con il nostro Sound System, i nostri Camion, noi stessi e gli immancabili quadrupedi che trovavamo nel nostro cammino e che una volta salvati da morte certa ci seguivano nella nostra avventura.
Le persone che abbiamo incontrato in questa immensa odissea sono state tantissime, gente con la quale abbiamo condiviso una parte fondamentale della nostra vita. Ancora oggi siamo in contatto con la maggior parte di loro e le portiamo nel cuore.
Io mi sento fortunato ad aver vissuto un esperienza del genere. Ma si sa, la fortuna aiuta sempre gli audaci.
1998-2013 KERNEL PANIK – SOUND AGAINST SYSTEM!!!

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KRI-MINAL:
28 settembre 2005, dopo il Tequinox a Milano…Kriminal parte per il Canada, Montreal, per raggiungere la Drop in Posse. Dopo qualche settimana ad allestire i 2 school-Bus, inizia l’avventura Panamericana! New York ci aspetta per un mese di feste. Attraversando gli stati della Pennsylvania, Ohio, Michigan, Indiana, Illinois, Iowa, Nebraska, Utah, Nevada (con tanto di festa con i nativi americani nella riserva del Pyramid Lake) raggiungiamo la California… e chiudiamo la traversata degli U.S.A. con un bel Illegal Party a San Francisco. Dopo una notte a Tijuana finalmente raggiungiamo il Messico per organizzare il capodanno 2006 a Todos Santos sul tropico del Cancro. Ci raggiungono Viper e LLL e proseguiamo il viaggio percorrendo il Messico, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Costarica, Panama. Conosciamo persone speciali, organizziamo serate, feste, proiezioni, workshop, viaggiando liberi e a modo nostro, con il Sound, con la Musica! Venduto un Bus abbiamo i soldi per navigare il Mar dei Caraibi e arrivare in Colombia…dopo di che Venezuela, Rio dell’Amazonia e Brasile, per ricongiungerci con KERNELPANIK (che nel frattempo era salpata dall’Europa per approdare con il SoundSystem in Argentina  percorrendola dal Sud al Nord) Insieme a Maskk, Tinka, Kola, Kiki, Mar, Doctor Beat e tanti amici venuti da Roma festeggiamo il capodanno 2007 nella Favela di Salvador de Bahia…Dopo il carnevale continuiamo la discesa del Brasile con la carovana sempre più numerosa, fino all’incidente fuori Rio de Janeiro in cui perde la vita nostro fratello Seb. Proseguiamo questo viaggio per lui, perchè è questo che avrebbe voluto. Il capodanno 2008 lo passiamo a Buenos Aires con un bellissimo Rave Party nel quartiere Palermo… ci aspetta infine la Patagonia, ultima tappa di questa lunghissima, straordinaria, indimenticabile avventura di vita, tornando a Roma profondamente cambiati dentro…
KERNELPANIK 15 anni dopo…. ancora una famiglia, un Sound Against System

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HYDROPHONIC BOX KK – southside mission – dvd+cd+booklet
DVD – video-documentario di 53 minuti sul viaggio in sudamerica di Kernel Panik e Dropin Caravan
CD – 74 minuti di musica selezionata dalle produzioni Kernel Panik
BOOKLET – 16 pagine a colori con foto e la storia del viaggio

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Intervista a Chris – Total Resistance

marzo 28, 2013 | Posted in news, testi | By

Tratta da ‘PSYCHOATTIVA – vita e cultura psichedelica n°2’ (1998), rivista edita da shake edizioni underground, milano, www.shake.it - no copyright.

- DA QUANTO TEMPO SEI UN ‘TRAVELLER’? COME CI SEI ARRIVATO COSA FACEVI PRIMA?
chris: a 16 anni lasciai la scuola e entrai nell’esercito, ci sono rimasto per quattro mesi… niente da fare, così ho lasciato perdere. quando avevo 17 o 18 anni in inghilterra cominciavano a esserci un sacco di festival. io ci andavo, avevo cominciato a fumare erba… una volta sono andato a un festival e ho visto tanta gente che e ho pensato che mi sarebbe piaciuto vivere così. dopo un paio di anni, ne avevo più o meno 19, il mio amico math si è comprato un autobus, ci si è sistemato e io ho cominciato a andare in giro con lui. abbiamo viaggiato due anni in inghilterra e poi le cose si sono messe davvero male: il governo ha firmato il criminal justice bill. dapprima sono andato a york e poi in irlanda, e ci ho vissuto per due anni; avevo un asino. e al dorso dell’asino avevo attaccato un carretto e sono andato in giro così quasi per un anno; praticamente vivevo in tenda… accendevo un fuoco fuori, ci cucinavo e poi rientravo a dormire, è perfetto. poi sono andato in olanda. siccome sono un musicista, suono per strada e spesso mi guadagno da vivere cosi e l’olanda è un posto molto buono per suonare per i buskers. dopodiché sono andato in australia, ho girato per un anno, poi ho deciso di tornare in europa e adesso sono passati altri quattro anni… perchè ho deciso di vivere viaggiando? non lo so, è una cosa che ho sempre fatto, in realtà. quando stavo con la mia famiglia, loro gestivano un club sportivo, cosi ci spostavamo su e giù per l’inghilterra, io ero un bambino così andavo sempre con loro. poi ho preso uno scooter, una vespa… sai che in inghilterra ci sono molti scooter, io ho girato tutta l’inghilterra col mio scooter, andavo ai raduni… mi piaceva il calcio, quando avevo sui 15 anni, e mi spostavo per vedere le partite, e allora vedevo tutti questi travellers e come erano equipaggiati e pensavo ‘anch’io potrei fare lo stesso’ e così… ho iniziato a farlo.

- TI PIACE MUOVERTI DA SOLO O PREFERISCI L’IDEA DELLA TRIBE E RESTARE MOLTO TEMPO CON LA STESSA GENTE?
in inghilterra c’è un detto: ‘safety in numbers’. vuoi dire che se sei insieme a qualcuno sei molto più sicuro. c’è più sicurezza nell’essere in gruppo di quella che puoi avere come individuo. ed è lo stesso con la crew total resistance, sono tutti amici miei e io viaggio con loro; però sto anche per i fatti miei… comunque, quando loro si spostano io resto indietro per un po’e poi li riprendo. mi piace questa cosa, è un po’ come essere una famiglia, siamo una famiglia numerosa.

- PERÒ È POSITIVO ANCHE IL FATTO DI MESCOLARSI E MI SEMBRA CHE VOI LO FACCIATE TRA CREW DIVERSE E CON LA GENTE CHE INCONTRATE.
sicuramente, e questa è la cosa bella dei festival. come era prima in inghilterra, l’estate era la stagione dei festival e tutti viaggiavano insieme e d’inverno la gente andava via, noi diciamo ‘winter up’, nel senso che la gente se ne andava per sei mesi, si riposava e poi tornava in maggio o giugno, quando fa più caldo, in tempo per i festival dove ritrovava la gente che non aveva visto per sei mesi. comunque le necessità primarie per l’inverno sono la legna e l’acqua. oggi ho fatto un giro qua intorno, ho preso un po’ di legna, ho preso dell’acqua… che è poi tutto quello che ho da fare, in realtà.

- PARLAMI DEI FESTIVAL. VEDI MOLTA DFFFERENZA TRA QUELLO CHE SUCCEDE OGGI, CON LA SCENA TEKNO, E QUELLO CHE SUCCEDEVA AI FESTIVAL NEGLI ANNI PASSATI?
quando ho cominciato a andare ai festival ci trovavi gente come me e tanti che venivano dalle città anche solo per scappare qualche giorno. ai festival ci si andava per divertirsi, e ci si divertiva un sacco, si fumava l’erba, si guardavano i concerti. dovunque andavi c’erano gruppi che suonavano, non ci sono più adesso… andavi in un posto e c’era un qruppo heavy metal, in un altro suonava un gruppo punk o reggae qualcuno metteva su un bar, succedeva sempre qualcosa… era bellissimo, si stava veramente bene. poi intorno al 1990 arrivarono i ravers e cominciarono a organizzare rave parties ai festival. molti dei travellers erano antirave, e gridavano: andate via, non vi vogliamo qui – stanno usando noi come scusa per fare un rave… poi le cose sono cambiate e coi tempo la loro si è incorporata alla nostra scena e quindi… adesso andiamo in giro e facciamo tante feste. questo è quello che è cambiato. e’ giusto in qualche modo: si muove e si trasforma continuamente, non puoi sempre fare le stesse cose, ti annoi, non è vero? come all’inizio, quando è cominciato, c’erano questi luoghi dove c’erano dei cerchi di pietre come a stonehenge, ci sono diversi altri posti così in gran bretagna. così si cominciava con uno, si faceva un grande festival, poi arrivava giugno e andavamo a stonehenge per il solstizio d’estate e dopo quello ci spostavamo per tutta la costa sud dell’inghilterra per sei mesi e viaggiavamo tutti insieme. mettevamo su dei banchetti, con un tavolino e uno sgabello, e qualcuno vendeva cibo, qualcuno vendeva le birre o gli alcolici… c’era qualcuno che vendeva il fumo o cose dei genere. così ognuno tirava su un po’ di soldi. ci si divertiva davvero, ci trovavamo coi vecchi amici, e si faceva anche qualche soldo; tutti erano contenti, poi ce ne andavamo via, avevamo i soldi per il gasolio, per comprare da mangiare.

- CHE COSA PENSI DELL’ITALIA, DELLE SITUAZIONI CHE HAI VISTO?
beh, qui per esempio… come ho detto a te e a tutti gli altri io sono qui solo per cinque giorni e poi andrò via. non voglio rompere le palle a nessuno! quando siamo arrivati prima c’era uno che ci voleva mandare via. gli ho detto: ‘ascolta’ e lui continuava a parlare, mi hanno detto che possiamo rimanere, restiamo cinque giorni e poi andiamo via… relazioni pubbliche… hai presente? quella è la parola, se funziona … ho la sensazione che da quando siamo arrivati qui… è come se qualcuno abbia aperto gli occhi, mi capisci? come hai detto tu il vostro squat è cambiato negli ultimi tempi, ha perso la parte più politica e sta andando più verso… la vita, vivere, semplicemente. dunque noi siamo venuti qui, qualcuno ha aperto gli occhi e ha pensato: ‘cazzo! c’è della gente che vive dentro un camion. e si muovono sempre e si portano dietro la casa. e dovunque vadano sono a casa’. ho la sensazione che qualcuno abbia anche pensato: ‘mi piacerebbe vivere così’. tutto quello che dovete fare è: andate in inghilterra, comprate un camion, può costarvi… mille sterline, e poi… tornate e lo guidate in giro. il fatto è che in inghilterra è molto facile, ecco perché i francesi vanno in giro con mezzi inglesi. con la mia patente posso portare fino a sette tonnellate e mezza. se ti compri un camion e lo sistemi per abitarci basta che abbia un acquaio, un letto, un cucina, una stufa; quando vai a fare la mot (revisione) se loro guardano e vedono tutte queste cose il camion o l’autobus viene classificato ‘casa mobile’ e non importa quanto sia grande, perché una ‘casa mobile’ puoi guidarla con una normale patente per auto. ecco perché dovete andate in inghilterra se volete farlo. e io spero che voi ci andiate! fammi qualche altra domanda, mi sto divertendo.

- PARLIAMO DI DROGHE ALLORA…
come: ‘cultura delle droghe’? siamo gente che vive muovendosi in giro però ci piacciono anche le droghe… voglio dire io non vendo droghe, non faccio cose dei genere, forse a volte può capitare se proprio ho bisogno di qualche soldo per comprarmi da mangiare… a tutta la gente che sta qui fuori piace fumare l’hashish, a me piace fumare, a te pure, no? non c’è niente di sbagliato a farsi le canne, non c’è niente di sbagliato a vendere un pezzetto di fumo. vedi la nostra vita si basa sulla libertà e sull’essere liberi e fare quello che vogliamo e come vogliamo farlo senza che un’altra persona ci dica come dobbiamo farlo. e… ci piace l’erba!

- A PROPOSITO DI LIBERTÀ, HO VISTO CHE NELLA VOSTRA CREW NON ESISTONO LEADERSHIP O STRUTTURE ORGANIZZATE.
come il fatto delle assemblee, voi fate un’assemblea una volta a settimana, non è vero? beh, tra di noi non abbiamo bisogno di fare assemblee. se c’è un problema, un grosso problema, siamo insieme e ci pensiamo e cerchiamo di risolverlo. siamo insieme perché siamo tutti amici. qualche volta il tuo migliore amico ti fa incazzare o tu fai incazzare lui ma siete sempre buoni amici, no? e molta della gente della crew la conosco da anni e, poiché c’è questo legame forte di amicizia, cerchiamo di risolvere tutti i problemi che abbiamo. ci aiutiamo tutti tra di noi e… semplicemente funziona così. se vedi un po’ di contrasto tra lo squat e noi è perché noi viviamo nei camion e ci possiamo muovere e voi siete in un edificio e vivete lì. così ho la sensazione che qualcuno degli italiani sia geloso. magari pensa: ‘anch’io vorrei un camion, per andarmene da qui… a roma per una festa oppure a napoli oppure in un altro paese’. perché molta gente ha dei legami. cose che ti tirano indietro e non ti puoi muovere perché non le puoi lasciare, e pensi di non poterle lasciare perché ne hai bisogno. molta gente è abituata al riscaldamento centralizzato o all’acqua dai rubinetti. ma non è mica più difficile, vado alla prima fontana con una tanica e ho la mia acqua. una candela per la luce, una stufetta per bruciare la legna e ci posso anche cucinare. e’ tutto quello che mi serve, una canna per stasera, il mio letto, ho i miei strumenti, i miei dischi, vestiti.

- SEI SISTEMATO!
ho tutto quello che mi serve. ho una macchina, ci vado in giro, suono per strada, ho i soldi per la benzina… e’ semplicemente vivere sul baricentro della vita. sono abituato a non avere molti soldi in tasca, ma, a che mi servono? faccio un po’ di shopping, cerco un paio di canne, una bottiglia di vino. pe stasera sono contento! non ci vuole poi molto pe farmi contento. ed è lo stesso per gli altri, sentiamo le stesse cose, seguiamo gli stessi fili.

- QUESTA È UNA COSA CHE FA INCAZZARE GLI SBIRRI O LA GENTE PER BENE. VI VEDONO IN QUELLE CHE NELLE LORO TESTE SONO ‘PESSIME CONDIZIONI ‘ EPPURE SIETE FELICI.
esatto. perché noi facciamo solo quello che abbiamo voglia di fare. lo voglio viaggiare, vedere il mondo, e si fa così. molta gente dice: ‘devo pagare cinquantamila per l’acqua, centomila per la luce’. gente perbene… questa è l’altra faccia della medaglia. devi pagare per l’acqua, devi pagare il gas, la luce. e ogni mese ti arrivano delle lettere che dicono devi pagare questo e quell’altro. lo vado qua fuori trovo qualche pezzo di legna e sono a posto. soddisfazione, ecco come si chiama. libertà. finisco le candele, vado nel negozio e le ricompro. dieci candele, che mi durano tre giorni, duemila lire. niente. quanto costa la luce per tre giorni? cinquantamila? ma se hai bisogno di elettricità prendi un generatore. ci metti la benzina e hai l’elettricità. alcuni mi hanno raccontato di generatori a vento, qualcuno usa anche dei pannelli solari. così puoi essere veramente autonomo. ho degli amici che hanno pannelli solari sul tetto dei camion, conosco altra gente in irlanda che ha un generatore a 12 volt che è alimentato da un mulino. e’ abbastanza per accendere le luci e usare qualche attrezzo per lavorare. tutto dal vento. e’ grande!

- PENSI DI ANDARE IN AUSTRALIA PER L’ANNO 2000?
ci ho già vissuto. non so, il mio sogno per l’anno duemila è andare in himalaia e salire su una montagna, non l’everest, però salire abbastanza in alto. e mettermi lì a sedere con un chilom, e il momento in cui il sole sorge, il sole del 1 gennaio 2000, sono lì sul tetto dei mondo, a fumare il mio chilom e sarei la prima persona al mondo che vede sorgere il sole. questo mi piacerebbe fare, non so se ce la faccio, se non è l’himalaia può essere un’altra montagna. poi abbiamo fatto questo patto: il 9/9/1999 andremo a giadstonebury tour e ci incontreremo tutti dopo dieci anni. non so se succederà…

- VUOI AGGIUNGERE QUALCOSA?
grazie per avermi intervistato. potrei parlare per ore, raccontarti un mucchio di storie, ma facciamo che te le racconto la prossima volta.

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intervista a SOUND CONSPIRACY

febbraio 19, 2013 | Posted in news, testi | By

tratta da ”PSYCHOATTIVA – vita e cultura psichedelica n°2” edita da shake edizioni underground nel 2000, milano, www.shake.it – no copyright

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- COME VI SIETE TROVATI E COME AVETE DECISO DI RAGGRUPPARVI COME SOUND CONSPIRACY?
debi: abbiamo cominciato sei anni fa in inghilterra. c’era una scena troppo commerciale, troppi soldi che giravano, polizia, ecc. così abbiamo cominciato a fare delle feste gratis in posti occupati, perché ci fosse un posto dove la gente potesse venire e fare musica e cose simili e molto presto ha cominciato a venire la polizia e tutto è diventato più difficile e assurdo.

- ERANO POSTI OCCUPATI SOLO PER LA FESTA?
debi: sì! prendevamo un posto per una notte e la settimana dopo andavamo in un altro posto. perché ogni settimana arrivava sempre più gente così cercavamo posti più grandi. poi la polizia ha cominciato a essere molto fastidiosa e pesante e alla fine abbiamo dovuto lasciare l’inghilterra. così siamo andati in francia e abbiamo incontrato la gente che è qua adesso, facendo feste a parigi e in altri posti. da quanti anni ci conosciamo? cinque?
snook: più o meno.
debi: e da allora viaggiamo insieme e facciamo feste insieme o facciamo cose diverse e poi ci ritroviamo.

- COME È LA SITUAZIONE IN FRANCIA? PARLATEMI DEGLI ULTIMI ANNI. (INTERVISTA REALIZZATA PRIMA DELLA LEGGE MARIANI!)
snook: all’inizio non era male, adesso è quasi alla frutta. comunque è ancora possibile organizzare delle feste. e’ difficile ma si può fare.
kaos: la polizia è molto cattiva in francia, usano i gas, picchiano la gente, spaccano i soundsystem, ti sbattono dentro.
debi: penso che sia peggio in francia adesso di come era in inghilterra qualche anno fa.

- CI SONO DELLE LEGGI SPECIALI COME È SUCCESSO IN INGHILTERRA?
debi: si, ci sono. ma i poliziotti francesi, i crs, sono sicuramente molto peggio di quelli inglesi. sono delle unità di fascisti, molto grezzi. ho visto in azione gli sbirri inglesi, di tutti i reparti, ma i peggiori che abbia conosciuto sono sicuramente i crs francesi.
kaos: anche i tedeschi non sono male…
debi: i tedeschi non sono cattivi come i crs.
gabber: lo penso che lo siano, assolutamente.
debi: ah, ecco la nostra amica tedesca…
gabber: c’erano cinquanta squat in germania pochi anni fa e adesso ne è rimasto uno. e fra poco lo chiuderanno.
cecil: dove?
gabber: a berlino. sono tutti chiusi a parte il [[ask]]
snook: il fst [[ask]] è ancora aperto?
gabber: sì. e’ legalizzato o sulla strada della legalizzazione. merda! non ci sono più squat in tutta la germania. niente. forse si possono fare delle feste.
cecil: in francia è uguale. dieci anni fa c’erano molti posti occupati e adesso, con i crs e la repressione puoi prendere un posto per una festa ma nel giro di due o tre giorni te ne devi andare.
debi: la cosa interessante in inghilterra è che da quando è in vigore il criminal justice act ci sono più squat a londra, più free-parties, sembra che abbia funzionato al contrario. da matti!

- E’ BELLISSIMO!
debi: veramente!
qui in italia ci sono occupazioni permanenti da molti anni, come le case o i centri sociali, ma non sono ancora troppo diffuse le occupazioni temporanee per fare feste o altre cose, forse è una cosa nuova anche per la polizia.
debi: assolutamente! dalla mia esperienza in italia ti posso dire che la polizia è stata molto più tranquilla che in francia, inghilterra o altrove. forse i centri sociali non sanno ancora come affrontare queste cose. a parte quelli del macchia nera di pisa, sono diversi quelli di pisa. comunque penso che la ragione per cui stiamo tutti insieme adesso, i francesi, gli inglesi, i tedeschi, qualcuno viene dall’austria o dall’italia, è perché tutti siamo stati messi fuorilegge dei sistema, ognuno nel proprio paese. possono esserci delle differenze, può essere diverso questo o quello, ma ci siamo uniti perché la pensiamo allo stesso modo su quello che succede, abbiamo avuto gli stessi problemi.

- ESSERE UNITI È ANCHE UN BEL MODO PER RISOLVERE I CASINI, PER ESEMPIO GLI INGLESI POSSONO AIUTARE I FRANCESI CON I VEICOLI, I FRANCESI POSSONO AIUTARE…
debi: per la musica.

- PARLIAMO DI MUSICA. PERCHÉ VI PIACE LA TEKNO E PERCHÉ PIACE ALLA GENTE?
kaos: per le feste.
cecil: per me dopo due anni di rave non stop e vivendo con la tekno ho cominciato a pensare che dovevo fare qualcosa e mi sono messa a mixare i dischi e dopo due anni che mixavo ho cominciato a fare dei live set.

- MI PIACE IL FATTO CHE SIA ABBASTANZA SEMPLICE DA FARE, CHE TUTTI POSSONO SUONARE SENZA MENARSELA TROPPO CON GLI STRUMENTI. IN QUESTO ASSOMIGLIA AL PUNK.
debi: sì. il punk era un po’ più negativo, non è vero? più distruttivo. la tekno è più matta. cerca d portare tutti a ridere come dei matti.
gabber: dimentica tutto e… fallo!
debi: dove sta andando la musica, è questa la faccenda.
snook: venite alla festa sabato prossimo! (risate)

- QUALCUNO NELLO SQUAT TROVAVA QUESTA MUSICA TROPPO VELOCE RISPETTO ALLA TECHNO COMMERCIALE CHE CIRCOLA DI SOLITO, LI HO VISTI ALLE VOSTRE FESTE CHE BALLAVANO TUTTI PRESI.
debi: veramente? bellissimo. mi sa che è proprio la festa che ti fa scoprire la musica, la festa ti ci fa entrare.
gabber: lo penso che questa sia la cosa bella delle feste, il quadro d’insieme. c’è la musica e ci sono tante altre cose, metti insieme tutti gli elementi e la festa funziona, altrimenti no. questo è il bello della festa. senti un disco alla festa e pensi: ”yeeeeeh, è grande” poi se lo ascolti il giorno dopo allo stereo non è la stessa cosa.
debi: la tekno è semplicemente uno sfondo ritmico, battute stabili di 4/4 su cui si possono mettere cose differenti, è una fusione tra musiche differenti, questo è il fatto positivo. e’ questo che molta gente non capisce e pensa che la tekno sia un genere musicale. non lo è, in realtà. e’ uno sfondo per miscelare musica da fonti diverse, così piace a persone che provengono da svariate esperienze musicali. tra di noi qualcuno seguiva l’hip hop, qualcuno il punk, a me piaceva il soul, a gabber piaceva…
gabber: qualsiasi cosa!
debi: a gabber piacevano i rave. adesso tutti cercano di fondere la tekno con le cose che ascoltavano prima. che musica ti piace?

- MOLTE CON ANCHE DIVERSE TRA LORO. IL BACKGROUND IN GENERALE È L’EREDITÀ AFRICANA.
debi: e ti piace la tekno?

- SI. CHE PROGETTI AVETE E IN QUALI POSTI CHE NON AVETE MAI VISTO VORRESTE ANDARE?
kaos: avere dei bambini, un lavoro…
debi: comprare una casa… (risate) la cosa più importante è fare musica e spargerci in tutto il mondo. molti vogliono andare in australia, attraversando tutta l’asia. noi abbiamo in mente di andare in sud africa. l’africa è un posto molto interessante. penso che tutti i ritmi della tekno vengano dall’africa. mi chiedo come sarebbe la tekno fatta da musicisti africani; sarebbe bello portar loro gli strumenti elettronici e vedere cosa succede. forse sarebbero contenti matti!
debi: comunque l’idea è di viaggiare e vedere più posti possibili, fare più feste possibili, incontrare gente nuova, idee nuove, fare musica, guardare la gente ballare.
kaos: penso che quando vai in un posto come il sud africa puoi adattare la tua musica all’atmosfera che trovi lì. venendo dalla francia puoi trovare differenze anche tra i paesi europei.
cecil: in europa puoi trovare molte influenze per la tua musica. e’ solo in america che devi essere molto ”house”.

- SIETE STATI IN AMERICA?
debi: qualcuno di noi è in america adesso, ma penso che sia difficile per loro, perché la gente che va alle feste è molto giovane, tutti bianchi, non viene nessun nero; e non capiscono che significato abbia un free party. non sta portando niente e credo che tomeranno indietro. poi in america non si può vendere alcol, non puoi tenere un bar. te li immagini i raver italiani che vanno a una festa e non trovano neanche una birra. la scena dei festival è ancora molto hippy e loro hanno dei problemi con la tekno che suoniamo noi.

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racconto orale di mark, spiral tribe

febbraio 3, 2013 | Posted in news, testi | By

tratto da DECODER 9 – shake edizioni underground, milano, www.shake.it – no copyright

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nell’estate del 1991 i vecchi festival hippy iniziarono a diventare luoghi di musica rave. molti dei vecchi traveller continuano a guardare con sospetto a questi nuovi raver. odiano il casino e molti di loro odiano anche queste nuove droghe sintetiche come l’extasy e i ”vistosi” spacciatori che le vendono. ma la maggior parte odia l’attenzione che questi rave attirano. nel 1992 il numero dei raver partecipanti aumentò a tal punto che non si vedeva così tanta affluenza dal festival del 1985 di beanfield.
i festival rave nacquero e si svilupparono dalle feste nei depositi e da feste illegali degli ultimi anni ottanta. gli spiral tribe furono fra i primi e sono tuttora i più conosciuti fra tutti i sound system che portarono il rave nei festival durante l’estate del 1991. ma ce ne sono molti altri come i ”bedlam”, ”circus warp”, ”circus normal”,”liberator” e ”circus irritant”. i sound system non sono organizzazioni formali, sono soltanto liberi gruppi di persone, ma le feste che fanno sono super-organizzate. i cosiddetti raver vengono a conoscenza di un numero di telefono alcuni giorni prima di un evento, attraverso volantini, il passaparola o ascoltando le radio pirata. alcune ore prima della festa il telefono darà loro un indizio per trovare il luogo nella cui zona si riunirà la gente. quando l’area é stata occupata, il luogo esatto viene comunicato. l’idea è quella che nel tempo impiegato dalla polizia per capire cosa sta succedendo il posto sarà talmente pieno di gente che diventa difficile uno sgombero.
tredici membri degli spiral tribe furono arrestati dopo il festival a castlemorton nel 1992. quando oltre ventimila persone parteciparono a una festa di otto giorni.
mark era uno degli arrestati. sulla trentina. un uomo carismatico e di bella presenza, é uno degli elementi centrali degli spiral tribe e uno dei loro maggiori ideologhi, propagatore dello strano e mistico credo dello ”spiral”. è intenso, ma ride quasi sempre mentre parla. sta vivendo in una grande casa nel west hampstead di proprietà di uno dei membri della tribe. nel seminterrato si trova uno studio di registrazione dove si sentono cassette techno quasi tutto il giorno. il loro vicino di casa ha reclamato all’assessorato salute e ambientie.
le magliette degli spiral tribe, caratterizzate da motivi a spirale e dal loro mistico numero -23-, erano famose nell’estate del 1992. dopo castlemorton gli spiral tribe hanno ottenuto un contratto discografico con la big life label. sono stati scritturati da jazz summers, che una volta era il manager degli wham!
è ”spiral”. non c’é un vero inizio. forse il giorno più importante fu quando portammo il sound system fuori da londra, dove facevamo i rave party, per andare ai festival. non fu una decisione conscia, le decisioni non fanno parte di questo processo. evidentemente era il momento giusto. il primo festival a cui andammo fu per il solstizio d’estate del 1991 che, visti i giorni e il periodo, non si svolgeva a stonehenge, ma in un posto più facilmente raggiungibile. quell’anno fu a longstock. ero un’anima scettica allora, ma mi successe qualcosa che non mi era mai capitato prima. successe e basta. non mi ero mai sentito energico come allora. eravamo totalmente incantati dalla cosa nel suo complesso. come un sound system uscimmo dalla porta principale e ancora non siamo ritornati.
la polizia era presente ovviamente in forze e gli elicotteri volavano sopra le nostre teste. un periodo drammatico stava cominciando. il week-end successivo andammo a un altro festival e poi all’altro ancora…. quell’estate eravamo sempre fuori, una non-stop. i week-end divennero settimane intere.
in quel periodo avevamo un camper luxton che non funzionava molto bene. ci mettevamo sopra il sound system, chiedevamo in prestito a qualcuno la carta aa (l’aci inglese, n.d.t.) e facevamo qualche telefonata. questo ci aiutava ad arrivare vicino ai posti bloccati dalla polizia rimanendo però fuori dalla loro portata. il sound system restava così fuori da quella zona.
ci sono alcune persone che si lamentano e lo fanno a gran voce, piagnucolano e fanno i capricci. forse hanno delle ragioni dal loro punto di vista ma per quanto ne sappiamo noi ai festival si sente solo musica senza sosta. la techno è una musica folk. mai è esistita musica popolare così accessibile e forte…
al primo solstizio c’era un ragazzo che veniva la domenica mattina a chiederci di abbassare la musica. questa gente ha probabilmente viaggiato per anni, ma noi abbiamo passato l’inferno e le inondazioni per portargli questo sound system gratis e farlo funzionare. in questa situazione noi siamo molto cortesi, ma non in un modo del cazzo. c’è così tanta gente che ha provato a tenere insieme questa cosa per così tanto tempo che non vorremmo restare in prima linea se non per richiesta popolare. noi facciamo la musica della gente.
la musica ha uno straordinario effetto karmico su ogni persona che l’ascolta: ti trasporta nei regni dello sciamanesimo. ci puoi chiamare technopagani, o come vuoi, ma quelle della techno sono davvero delle energie fondamentali. ”spiral tribe” è un concetto che prova a togliersi le etichette proprio essendo ”spiral tribe”, tutti: il tutto è intercomunicante. e ora è un grande momento. la tecnologia sta accelerando notevolmente, ma é anche accompagnata da un processo globale di realizzazione personale.
non c’è una vera e propria divisione tra noi e i vecchi traveller di castlemorton. è una cosa inventata dalla stampa. è stato dopo castlemorton, dopo gli arresti e le azioni legali nei confronti degli spiral tribe, che abbiamo iniziato a dichiarare a ogni organo di stampa che non c’era nessuna differenza tra traveller e raver. da allora le cose sono andate bene.
avevamo lasciato castlemorton di venerdì e siamo incappati in un posto di blocco della polizia. i ”ragazzi” (i poliziotti) dicevano: ”stiamo facendo solo il nostro lavoro” e ti bastava un momento per capire che dicevano la verità. sono le formiche-soldato sul formicaio delle convenzioni. ci hanno sequestrato tutti i veicoli, in tutto sette-otto, così siamo rimasti senza casa, senza sound system e senza luci. ci hanno tenuto in cella per una notte e poi, il giorno dopo, davanti alla corte ci hanno rilasciato alle più rigorose condizioni di libertà vigilata. dovevamo riferire i nostri indirizzi tre volte la settimana, non importava dove stavamo. cosi siamo stati mollati in mezzo al diluvio, senza soldi, senza possibilità di trasporto, senza vestiti. ci siamo accampati davanti alla porta della stazione di polizia per più di due settimane: un po’ troppo imbarazzante per loro. la situazione si è infatti completamente trasformata in protesta e la popolazione locale ci ha portato tele cerate e sacchi a pelo. non c’era solo il nucleo duro dei vecchi ma c’erano anche famiglie e bambini.
la polizia riteneva che fossimo i responsabili per castlemorton. sette di noi dovettero presentarsi in tribunale dopo due mesi con l’accusa di molestia. ma noi preferiamo chiamarla ”nuova visione” pubblica. alcuni ci criticano dicendo che abbiamo esagerato, fornendo lo spunto al governo per attaccare una cosa che altrimenti sarebbe andata avanti indisturbata, ma quello che abbiamo fatto noi è stato creare un elemento catalizzatore. ci sono grosse ingiustizie e grossi errori e noi stiamo in piedi e ci stanno giudicando. apparentemente le sentenze sono pesanti. non lo sappiamo. potrebbe accadermi di essere rinchiuso per un paio d’anni. il modo in cui la vediamo è che ogni genere di polarità negativa genera il suo positivo.
a castlemorton abbiamo fatto sei giorni non-stop. a camel-ford nell’agosto del 1991 quattordici giorni, ventiquattro ore su ventiquattro. fai esperienza di un mondo che non sapevi esistesse. il sole tramonta e la luna sorge, vedi il mondo che gira. il mio record e di nove giorni senza dormire. è una cosa sciamanica.
e se arrivano a chiederci di abbassare, mi dispiace, non lo faremo! alziamo il volume in ogni caso. se hai voce, grida. il nostro motto é: ”fai un po’ di fottuto rumore”.

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