febbraio 3, 2013 | Posted in: news, testi
tratto da DECODER 9 – shake edizioni underground, milano, www.shake.it – no copyright
nell’estate del 1991 i vecchi festival hippy iniziarono a diventare luoghi di musica rave. molti dei vecchi traveller continuano a guardare con sospetto a questi nuovi raver. odiano il casino e molti di loro odiano anche queste nuove droghe sintetiche come l’extasy e i ”vistosi” spacciatori che le vendono. ma la maggior parte odia l’attenzione che questi rave attirano. nel 1992 il numero dei raver partecipanti aumentò a tal punto che non si vedeva così tanta affluenza dal festival del 1985 di beanfield.
i festival rave nacquero e si svilupparono dalle feste nei depositi e da feste illegali degli ultimi anni ottanta. gli spiral tribe furono fra i primi e sono tuttora i più conosciuti fra tutti i sound system che portarono il rave nei festival durante l’estate del 1991. ma ce ne sono molti altri come i ”bedlam”, ”circus warp”, ”circus normal”,”liberator” e ”circus irritant”. i sound system non sono organizzazioni formali, sono soltanto liberi gruppi di persone, ma le feste che fanno sono super-organizzate. i cosiddetti raver vengono a conoscenza di un numero di telefono alcuni giorni prima di un evento, attraverso volantini, il passaparola o ascoltando le radio pirata. alcune ore prima della festa il telefono darà loro un indizio per trovare il luogo nella cui zona si riunirà la gente. quando l’area é stata occupata, il luogo esatto viene comunicato. l’idea è quella che nel tempo impiegato dalla polizia per capire cosa sta succedendo il posto sarà talmente pieno di gente che diventa difficile uno sgombero.
tredici membri degli spiral tribe furono arrestati dopo il festival a castlemorton nel 1992. quando oltre ventimila persone parteciparono a una festa di otto giorni.
mark era uno degli arrestati. sulla trentina. un uomo carismatico e di bella presenza, é uno degli elementi centrali degli spiral tribe e uno dei loro maggiori ideologhi, propagatore dello strano e mistico credo dello ”spiral”. è intenso, ma ride quasi sempre mentre parla. sta vivendo in una grande casa nel west hampstead di proprietà di uno dei membri della tribe. nel seminterrato si trova uno studio di registrazione dove si sentono cassette techno quasi tutto il giorno. il loro vicino di casa ha reclamato all’assessorato salute e ambientie.
le magliette degli spiral tribe, caratterizzate da motivi a spirale e dal loro mistico numero -23-, erano famose nell’estate del 1992. dopo castlemorton gli spiral tribe hanno ottenuto un contratto discografico con la big life label. sono stati scritturati da jazz summers, che una volta era il manager degli wham!
è ”spiral”. non c’é un vero inizio. forse il giorno più importante fu quando portammo il sound system fuori da londra, dove facevamo i rave party, per andare ai festival. non fu una decisione conscia, le decisioni non fanno parte di questo processo. evidentemente era il momento giusto. il primo festival a cui andammo fu per il solstizio d’estate del 1991 che, visti i giorni e il periodo, non si svolgeva a stonehenge, ma in un posto più facilmente raggiungibile. quell’anno fu a longstock. ero un’anima scettica allora, ma mi successe qualcosa che non mi era mai capitato prima. successe e basta. non mi ero mai sentito energico come allora. eravamo totalmente incantati dalla cosa nel suo complesso. come un sound system uscimmo dalla porta principale e ancora non siamo ritornati.
la polizia era presente ovviamente in forze e gli elicotteri volavano sopra le nostre teste. un periodo drammatico stava cominciando. il week-end successivo andammo a un altro festival e poi all’altro ancora…. quell’estate eravamo sempre fuori, una non-stop. i week-end divennero settimane intere.
in quel periodo avevamo un camper luxton che non funzionava molto bene. ci mettevamo sopra il sound system, chiedevamo in prestito a qualcuno la carta aa (l’aci inglese, n.d.t.) e facevamo qualche telefonata. questo ci aiutava ad arrivare vicino ai posti bloccati dalla polizia rimanendo però fuori dalla loro portata. il sound system restava così fuori da quella zona.
ci sono alcune persone che si lamentano e lo fanno a gran voce, piagnucolano e fanno i capricci. forse hanno delle ragioni dal loro punto di vista ma per quanto ne sappiamo noi ai festival si sente solo musica senza sosta. la techno è una musica folk. mai è esistita musica popolare così accessibile e forte…
al primo solstizio c’era un ragazzo che veniva la domenica mattina a chiederci di abbassare la musica. questa gente ha probabilmente viaggiato per anni, ma noi abbiamo passato l’inferno e le inondazioni per portargli questo sound system gratis e farlo funzionare. in questa situazione noi siamo molto cortesi, ma non in un modo del cazzo. c’è così tanta gente che ha provato a tenere insieme questa cosa per così tanto tempo che non vorremmo restare in prima linea se non per richiesta popolare. noi facciamo la musica della gente.
la musica ha uno straordinario effetto karmico su ogni persona che l’ascolta: ti trasporta nei regni dello sciamanesimo. ci puoi chiamare technopagani, o come vuoi, ma quelle della techno sono davvero delle energie fondamentali. ”spiral tribe” è un concetto che prova a togliersi le etichette proprio essendo ”spiral tribe”, tutti: il tutto è intercomunicante. e ora è un grande momento. la tecnologia sta accelerando notevolmente, ma é anche accompagnata da un processo globale di realizzazione personale.
non c’è una vera e propria divisione tra noi e i vecchi traveller di castlemorton. è una cosa inventata dalla stampa. è stato dopo castlemorton, dopo gli arresti e le azioni legali nei confronti degli spiral tribe, che abbiamo iniziato a dichiarare a ogni organo di stampa che non c’era nessuna differenza tra traveller e raver. da allora le cose sono andate bene.
avevamo lasciato castlemorton di venerdì e siamo incappati in un posto di blocco della polizia. i ”ragazzi” (i poliziotti) dicevano: ”stiamo facendo solo il nostro lavoro” e ti bastava un momento per capire che dicevano la verità. sono le formiche-soldato sul formicaio delle convenzioni. ci hanno sequestrato tutti i veicoli, in tutto sette-otto, così siamo rimasti senza casa, senza sound system e senza luci. ci hanno tenuto in cella per una notte e poi, il giorno dopo, davanti alla corte ci hanno rilasciato alle più rigorose condizioni di libertà vigilata. dovevamo riferire i nostri indirizzi tre volte la settimana, non importava dove stavamo. cosi siamo stati mollati in mezzo al diluvio, senza soldi, senza possibilità di trasporto, senza vestiti. ci siamo accampati davanti alla porta della stazione di polizia per più di due settimane: un po’ troppo imbarazzante per loro. la situazione si è infatti completamente trasformata in protesta e la popolazione locale ci ha portato tele cerate e sacchi a pelo. non c’era solo il nucleo duro dei vecchi ma c’erano anche famiglie e bambini.
la polizia riteneva che fossimo i responsabili per castlemorton. sette di noi dovettero presentarsi in tribunale dopo due mesi con l’accusa di molestia. ma noi preferiamo chiamarla ”nuova visione” pubblica. alcuni ci criticano dicendo che abbiamo esagerato, fornendo lo spunto al governo per attaccare una cosa che altrimenti sarebbe andata avanti indisturbata, ma quello che abbiamo fatto noi è stato creare un elemento catalizzatore. ci sono grosse ingiustizie e grossi errori e noi stiamo in piedi e ci stanno giudicando. apparentemente le sentenze sono pesanti. non lo sappiamo. potrebbe accadermi di essere rinchiuso per un paio d’anni. il modo in cui la vediamo è che ogni genere di polarità negativa genera il suo positivo.
a castlemorton abbiamo fatto sei giorni non-stop. a camel-ford nell’agosto del 1991 quattordici giorni, ventiquattro ore su ventiquattro. fai esperienza di un mondo che non sapevi esistesse. il sole tramonta e la luna sorge, vedi il mondo che gira. il mio record e di nove giorni senza dormire. è una cosa sciamanica.
e se arrivano a chiederci di abbassare, mi dispiace, non lo faremo! alziamo il volume in ogni caso. se hai voce, grida. il nostro motto é: ”fai un po’ di fottuto rumore”.