L’attività con il vinile iniziò nel 1998, quando la scena dei free-party si stava espandendo, con la distribuzione di dischi di altre etichette nate dalle tribe e dalla prima ondata del movimento free. Poi nel 2002 nacque Hydrophonic Records, con la prima uscita in vinile targata Hydrophonic, cioè “First Connexion e.p.”.
L’etichetta prende il nome dall’idrofono, il microfono subacqueo, un dispositivo che durante le due guerre mondiali faceva parte di un complesso sistema di comunicazione utilizzato dai sommergibili nelle manovre per segnalare e rilevare gli spostamenti. Era interessante l’idea di rappresentare qualcosa che avesse la capacità di captare suoni in ambienti sommersi perché il concetto sembrava molto vicino a quello che Hydrophonic voleva fare, registrare il sommerso, mettere su vinile le molteplici devianze musicali che popolano il mondo dei party techno e creare nuove armi per i dj.
In questi anni l’obiettivo principale di Hydrophonic è sempre stato quello di dare voce alle sonorità più originali ed atipiche che orbitano intorno a questa scena, mantenendo sempre il livello qualitativo delle produzioni il più alto possibile, soprattutto per quanto riguarda la qualità sonora del materiale pubblicato, ma rappresentando allo stesso tempo uno stato mentale ed un’attitudine piuttosto che un genere musicale definito.
Perchè i generi musicali nascono e muoiono, solo l’attitudine resta.